Questa specie di amore…

Editoriale del lunedì

Ed è arrivato anche quest’anno il Natale: parentesi annuale in cui saremo coinvolti in pranzi, cene e strenne e con i soliti buoni propositi annuali, un po’ realizzati un po’ no (almeno per me), ci appropinquiamo verso la fine dell’anno; a proposito di “pensierini natalizi”, questa settimana cito l’editoriale di un noto giornalista nonchè editorialista che scrive su “La Stampa”, Massimo Gramellini, che sabato 20 dicembre ha parlato di amore e di animali.

Nell’articolo si racconta di una storia triste, dall’epilogo che potrebbe essere  peggiore, sulle volontà testamentarie di Connie Ley, una signora che viveva nello stato dell’Indiana, Stati Uniti,  in compagnia del suo amato pastore tedesco di nome Bela.

La donna lascia come ultima volontà il desiderio di venire cremata  insieme al suo cane, compagno di una vita. Un amico della donna, esecutore testamentario, vuole esaudire il desiderio procedendo alla soppressione del cane, che risulta in salute e che potrebbe continuare a vivere, e tutto ciò è in linea con  le leggi dello stato, che consentirebbero questo atto perchè gli animali domestici sono considerati “cose” di cui disporre liberamente.

Il giornalista racconta questa storia e analizza l’atto d’amore di questa  proprietaria, francamente piuttosto discutibile e non propiamente  amorevole, ed ecco che nasce un parallelismo con certi uomini che “per amore” hanno ucciso le proprie mogli o compagne, o solo semplicemente donne che li hanno respinti (potete leggere l’editoriale qui)

E sempre per amore, alcuni genitori uccidono i figli… insomma, una tragedia dopo l’altra che ha davvero poco a che fare con i sentimenti, se non l’unico desiderio identificabile di possesso.

Sempre in nome dell’amore vengono brutalizzati animali: picchiati, maltrattati, abbandonati in balconi, cortili, persino sepolti vivi o  buttati in cassonetti… mi chiedo che tipo di amore si tratti. Forse dovremmo  imparare a vivere prima da soli prima per poter pensare di condividere la nostra vita in equilibrio con altri esseri, che siano umani o animali.

Nonostante si parli di new-age, di ecovillaggi,  di cohousing e di altre forme altenative di condividere ciò che si ha con gli altri,  non si riesce ad accettare  una dimensione nuova di mentalità e di vita; il pastore tedesco Bela, di cui si sta sperando in una possibile alternativa alla soppressione, ha diritto a vivere: certo non sarà come prima, senza la sua amatissima proprietaria, ma  potrà godere lo stesso di altro affetto e morire solamente quando sarà la sua ora.

Dopo questa riflessione, spero che in questo Natale la cagnetta Bela trovi una possibilità per poter andare avanti e vorrei fare invece uno speciale augurio di feste serene e godute in salute a chi si sta impegnando verso la causa animale, e invito a chi ha un’idea, a chi ama i furetti e vuole occuparsene di farlo, di impegnarsi verso questa direzione.

Spero che questa passione che abbiamo in comune per questo straordinario animale veda nascere altri gruppi o associazioni che si impegnano per lui, perchè sono dell’idea che più siamo meglio sarà per  il furetto, che avrà un futuro sempre migliore.

Ognuno di noi può dare qualcosa e questo “qualcosa”, poco o tanto che sia,  è di  fondamentale importanza.

by UN FURETTO IN FAMIGLIA

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